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4 aprile 2010

Il motore della KTM giace a pezzi sul bancone e sul pavimento dell’officina. Alcune ciotole raccolgono bulloni e rondelle di varia provenienza. Ci si chiede se poi ogni cosa riuscirà a tornare al proprio posto.
Tolta la testa, mi è sembrato di notare il segno di una “soffiata”. La causa del problema potrebbe essere imputato alla mancata circolazione del liquido refrigerante e quindi ascrivibile alla pompa. Oppure carenza del medesimo liquido e quindi bruciatura della guarnizione di testa o, più drammaticamente, incrinatura della testa stessa. In quest’ultimo caso l’approvvigionamento del ricambio, escludendo la presenza in loco di saldatori qualificati per questo tipo di riparazione, potrebbe richiedere diversi giorni di attesa. Per ora siamo nel campo delle ipotesi ma siamo sempre ottimisti. Nini è fisso al capezzale della KTM, io mi muovo di qua e di là.
Alle porte dell’officina c’è sempre qualcuno che viene a curiosare. Chiedono di tutto ed hanno voglia di parlare. Ricordo che in Argentina ci avevano allarmato sulla pericolosità dei boliviani e peruani. In Bolivia ci avevano spaventato con storie di malfattori peruani. Da quando sono qui, l’unico fastidio vero è il suono continuo dei clakson dei Tuk-Tuk. Un vero concerto, il concerto dei Tuk-Tuk!!!
É buona gente e come sempre bisogna avere l’umiltà di abbassarsi un po’, scendere per strada e conoscerli. Quanti ne troveremmo in Italia oggi, giorno di Pasqua, disposti a lavorare per noi? Eppure qui sembra normale. C’è un’emergenza? Si lavora!
Fa molto caldo ed io approfitto per lavare i sottotuta imbottiti, ginocchiere e gomitiere che da qualche giorno non odorano più di fresco. Credo e spero che per domattina saranno asciutti. Tra un po’ raggiungerò Nini che non si è voluto staccare dalla sua KTM, poi decideremo sul come trascorrere la serata di Pasqua.

Raggiungo Nini verso le 16. La moto è sempre lì, con le viscere all’aria. Il meccanico sta trafficando con le valvole. Quando mi vede, mi mostra con un sorriso i lavori che hanno fatto: una bellissima guarnizione di testa nuova ed una ricostruzione di parte della testa che si era sbrecciata o fusa. Nini mi racconta:
<< Saliti su un tuk-tuk, lui, il meccanico e il blocco di testata, sono andati a caccia di “ricostruttori’. Il primo, lo specialista di guarnizioni, ha rovistato per mezzora entro vecchi scatoloni stracarichi di ciarpame, nell’inutile ricerca di una guarnizione adatta. Si è poi rassegnato ed ha estratto dei fogli di un bel prodotto stratificato, con l’anima in alluminio, su cui ha lavorato di martello e cesello, fino a produrre un meraviglioso succedaneo di quanto necessitava. Il tutto per la modica cifra di 3 euro. Si sono così trasferiti nell’antro del drago. Entro un corridoio oscuro, dietro ad un radiatore rotto, stava il ciclope. Nero, vestito di nero, sporco di nero, con un occhio strabico e la camicia sbottonata. Nella stretta caverna cumuli di ciarpame di ferro e nell’angolo più oscuro la fattucchiera che rimestava la pozione del mezzodì in un pentolone nero di fumo. Tornate alle due!, gli disse l’omone. Alle due il pezzo era pronto, saldato e…..rettificato (?). La spesa? Meno di 4 euro equivalenti. Funzionerà l’accrocco? Ai posteri l’ardua sentenza……..>>.

Nini si aspettava di tornare in albergo già stasera, con la sua moto. Troppo ottimista! Alle 16 l’officina chiude. Oggi è domenica – dice il meccanico – e di domenica non si lavora. Boh, vallo a capire. Domattina “temprano” – dichiara – e chiude la baracca.

Meditando sulla propria sfortuna, Nini sale di malavoglia sulla mia moto e lo riporto all’hotel. Doccia, riposino ed eccoci a spasso per Chiclayo.
Il traffico ci avvolge e ci confonde. Una cacofonia di clakson di tutti i tipi ci stordisce. Suonano sempre e suonano tutti, instancabilmente, inspiegabilmente. I pedoni sono esclusi da ogni diritto. La polizia c’è, vede e non provvede.

La cittadina è un vulcano di attività commerciali. Bar, ristoranti, negozi di tutti i tipi, cambiavalute, lucidascarpe. L’attività è frenetica, anche se oggi + Pasqua. Cinesi, banche e farmacie vincono su tutto. Ce ne sono a decine.

Un “caldo de pollo” (brodo di gallina), una bistecca ed anche per oggi abbiamo cenato. Alle 10,30 siamo già nelle nostre camere. Alle 11,30, con gli occhi che mi si chiudono per la stanchezza arretrata, termino queste righe e spengo la luce……………..


Vedi i video >>


Un Commento a “4 aprile 2010”

  • Hello Kitty:

    Nini, la tua espressione non poteva essere più eloquente di così! Nel video si vedono tutte quelle persone che mettono mano alla moto… Che sofferenza…deve essere stata dura eh? Capisco perchè tu non abbia abbandonato nemmeno per un attimo il “capezzale della KTM”, come ha scritto Ughetto! Credo che non avrebbe potuto trovare frase migliore per descrivere la situazione.

    Vi mando un bacione, siete sempre grandi!

    ps: la Lola mi piace un sacco!

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