26 aprile 2010
Antiqua Guatemala è una sorpresa, una piacevole sorpresa. Già ieri sera avevo fatto un giretto fino al parco e piazza centrale ed ero rimasto colpito dalla piacevolezza dell’architettura, semplice ma curata. Le strade silenziose, rivestite da acciottolato ed illuminate da lanterne di una calda luce gialla, sono impeccabili. La polizia presidia ogni angolo e la gente passeggiava tranquilla tra le aiuole del parco.
Stamattina ho percorso la cittadella in lungo ed in largo. La sua semplice architettura di impronta coloniale ispano-americana, è affascinante. I colori pastello delle facciate, gli intarsi dei portoni, le decorazioni dei cornicioni, le insegne delle botteghe sono di un gusto d’altri tempi. Sono entrato in alcuni androni, attratto dalla vista dei fiori che trabordavano dai giardini interni e mi son trovato in alcuni chiostri colonnati e patii da sogno, curatissimi nei minimi particolari. É insomma un gioiello e non a caso la città è entrata nel novero dei beni protetti dall’UNESCO.
Mi sono intrufolato poi nell’enorme mercato dell’Artesania ed in quello di uso corrente, dove la gente va a rifornirsi di ogni tipo di bene. Odori e colori, luci ed ombre. Magnifico. Ho perso il senso del tempo e quando son ritornato all’hotel erano già le due del pomeriggio. Troppo tardi per arrivare al confine con il Messico. Ho così deciso di percorrere una tappa breve, fino al lago Atitlan, di cui avevo letto relazioni positive. Solo 125 km. Nini sarebbe rabbrividito…
Sorpassando l’ennesimo pick-up stracarico di persone, mi son chiesto quanto tempo passa mediamente un centroamericano sul cassone di questo mezzo. Alcuni di loro sicuramente ci nascono. Quasi tutti vi suggono il primo latte materno, durante qualche trasferimento. Da bambini ci giocano, finchè papà guida e la mamma allatta l’ultimo nato. Da adolescenti ci salgono a gruppi per farsi portare a scuola e ridono e cantano. Da uomini vanno con la squadra al lavoro in silenzio, stipati, appisolati, infreddoliti. La domenica, sui pick-up, oltre agli uomini, ci sono le bestie da portare al mercato. Chi di noi lascerebbe 2 bambini soli sul cassone di un’auto in corsa, senza alcuna protezione? Chi di noi se la sentirebbe di fare un viaggio seduto sul fondo del cassone, su strade sconnesse, col caldo, con il vento e spesso con la pioggia? Loro lo fanno, ma purtroppo non credo sia per stare di più all’aria aperta.
Download itinerario del 26 aprile 2010 >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)
bello seguirti ancora in questa avventura. I tuoi commenti sono esaurienti ma soprattutto si sente la tua passione per questo viaggio. Essere da solo sarà più impegnativo ma ti avvicinerà di più alla gente che incontrerai.
Un abbraccio.
Ornella e Pino
Ciao ,sono contenta che Antigua ti sia piaciuta!! Guardando le foto ,precisamente la 17, mi sembra che quelle ragazzine siano sedute li’ dal 1999………Ancora buon proseguimento,un abbraccio Lea