17 giugno 2010
Niente da fare, la mia speranza di riuscire a raggiungere Vancouver via mare, godendomi anche dei paesaggi da un punto di osservazione decisamente marino, è rimasta delusa. Putroppo il primo ferry che parte da Haines (tra l’altro per arrivare ad Haines dovrei comunque percorrere 1200 km in moto) è previsto per il 21 giugno con arrivo nei pressi di Vancouver il 25 giugno, un venerdì. Troppo tardi. Venerdi poi vuol dire dover attendere lunedì. Il mio aereo per il rientro in Italia è già prenotato per fine mese. Non mi resta che rimontare in sella e chiedere un ulteriore ed imprevisto sforzo alla mia hondina che, poveretta, credeva già di aver finito. Altri 4.000 k da fare in 4/5 giorni. Meglio non perdere altro tempo. All’una parto e alle 11 sono già oltre la frontiera, in Canada. Ora mancano 700 km in meno, per arrivare Vancouver.
Download itinerario del 17 giugno 2010 >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)
16 giugno 2010
Stamattina l’ho dedicata alla mia hondina. L’ho lavata e stirata per bene. Se lo meritava proprio. Il resto del tempo l’ho dedicato alla ricerca di spedizionieri o studiando il modo migliore, in termini di tempo e di costo, per tornare a Vancouver dove sembra che il prezzo del trasporto della moto sia molto più conveniente di qua.
Verso sera ho fatto visita ad Italo, in ospedale, dove ho incontrato Ilario, un giovane italiano che sta girando l’America con una Vespa 200 cc del 1970. Per ora è partito da New York ed arrivato fino a qui, ma è sua intenzione scendere in centro e sud america, arrivando fino in Patagonia. E bravo Ilario, ti faccio i miei migliori auguri, hai spirito e coraggio. Sicuramente ce la farai!!! Metto i riferimente del tuo sito affinchè anche i miei amici possano conoscerti e diventare tuoi amici: “www.vespanda.com”. Bravo anche per la disponibilità e l’amore che hai messo nell’assistere Italo. La serata l’abbiamo trascorsa assieme, Ilario ed io, bevendoci prima una buona birra in un pub e poi raccontandoci di noi davanti ad una bistecca, nel centro di Anchorage.
Domattina dovrò assolutamente prendere una decisione per la spedizione della moto. Ormai il viaggio è finito ed è ora di tornare………
15 giugno 2010
Di oggi c’è poco da dire, solo pioggia ed un gran freddo per tutti i 400 chilometri percorsi per arrivare ad Anchorage. Dopo 8 ore di viaggio, la cosa più antipatica è la ricerca della sistemazione per la notte. Mi son messo a cercare un hotel da meno di 100 dollari ed ho perso 2 ore a visitare delle topaie immonde che in Italia i NAS, i ROS ma anche la Protezione Animali o la Lipu farebbero chiudere all’istante. Poi sono finito su un albergo “normale” ed ho pagato di conseguenza. Vabbe, qui è così.
In serata ho fatto visita al Italo, in ospedale. Italo è un motociclista italiano che stava facendo un giro molto simile al mio. Partito a settembre da Buenos Aires e sceso fino ad Ushuaia, aveva raggiunto Prudhoe Bay un giorno o due prima di me. Stava tornando verso Fairbanks ed è caduto. Lo hanno trovato a terra, privo di sensi. Ne avevo parlato, senza sapere che si trattasse di lui, nel mio diario dell’11 giugno in cui riportavo notizie trasmessemi da Mick, un amico irlandese che passando aveva assistito alle operazioni di soccorso. Purtroppo Italo è attualmente in un coma indotto e rimarrà così fino a recupero avvenuto delle funzioni vitali. La privacy qui negli states è davvero uno spauracchio per medici ed infermieri e nessuno di loro si è voluto sbottonare. Ho dovuto intuire ma da come l’ho visto, ritengo che possa venirne fuori presto e bene. Sicuramente è in buone mani. Spero anche che abbia una buona assicurazione…………
14 giugno 2010
Nemmeno oggi un Grizzly. Però, siccome me lo aspettavo, sono andato prima a farmi una discesa di rafting sul Nenana River. Bella esperienza che ancora mi mancava. Ora sono proprio in difficoltò per trovare qualcosa di nuovo ed eccitante da fare. La traversata del Polo Nord a cavallo? Mah, vedremo. Ho sempre la mia Praneta che mi aspetta all’ancora e so che scalpita.
Domani dovrei arrivare ad Anchorage e appena possibile mi recherò all’ospedale per salutare Italo.
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13 giugno 2010
Ormai sono diretto verso Anchorage, da dove spero di riuscire a spedire la moto in Italia. Anche stamattina sono partito con la pioggia ma dopo poca strada il cielo si è aperto ed è rimasto sereno per il resto della giornata.
Sono arrivato al Denali Park, che voglio visitare domani. Almeno lì dovrei riuscire a vedere un grizzly vero.
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