1 maggio 2010

Oggi, primo maggio, rivolgo un saluto caloroso a tutti i lavoratori e, perchè no, anche a quelli che credono di lavorare.
Innanzitutto ringrazio Carlos per la cortese ospitalità e per la disponibilità che mi ha dato.
Lascio Tuxtla poco prima di mezzogiorno e dirigo sulla costa del Pacifico. Non ho una destinazione preordinata. Deciderò durante il percorso.
Per la prima volta dopo tanto tempo, sto correndo su una strada normale, anzi una simil autostrada. Di uguale c’è che si paga ed anche tanto ed anche spesso. In 100 km trovo ben 4 caselli e mi costa più di pedaggio che di benzina.
Il paesaggio non presenta punti di interesse. Una curiosità che credevo d’altri tempi, almeno per questa regione, i viaggiatori sui tetti dei vagoni ferroviari. Quando li ho visti mi sono fermato a lato strada per fotografarli e dalla loro suite open air mi hanno fatto un sacco di feste.
L’Oceano si vede poco e da lontano. La strada percorre un tratto interno. Non ci sono distributori e per un pelo non rischio di rimanere a secco. Per fortuna la mia Honda, con l’andare del tempo, ha diminuito i consumi in maniera sensibile, passando dai 10 km con un litro, agli attuali 15.
C’è un vento molto forte in questa parte di Messico, dove, dall’oceano Atlantico, l’aria si precipita senza trovare ostacoli verso il Pacifico e viceversa. Mi sono sentito un po’ in Patagonia (altra temperatura ovviamente) a dover avanzare piegato sul lato controvento.
L’area è ricca di installazioni eoliche e quasi tutte in funzione.
Sono riuscito a tenere una buona media e così decido di allungare il percorso. Arriverò fino al mitico Puerto Escondido.


Download itinerario del 1 maggio 2010 >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)


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