Itinerario del 24 maggio 2010

Itinerario del 24 maggio 2010

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24 maggio 2010

L’Oregon mi sembra molto interessante. Lungo la via si alternano visioni di fitte foreste, laghi, torrenti tortuosi che sfociano in mare e spiagge deserte bagnate da un’acqua plumbea che tutto ispira fuorchè la voglia di tuffarcisi dentro. Tra la strada e l’oceano, per molte miglia si costeggiano delle alte dune di sabbia e quest’area, oltre che parco nazionale, è diventata un centro di attrazione per motociclisti e quaddisti che ne hanno libero accesso.
Ho percorso le strade interne che mi hanno condotto fin dentro le dune. Quanto avrei voluto buttarmici sopra con un moto più leggera e scarica!!
Nei numerosi parcheggi disseminati ai piedi delle colline di sabbia, gli spazi sono giganteschi, realizzati a misura dei camper con rimorchio che si vedono ovunque. Come tutto qui in America, anche i camper hanno dimensioni spropositate e molti si trascinano a rimorchio l’auto o la barca. I noleggiatori di quad sono numerosi e la tentazione è forte. Ormai è quasi sera e dal cielo cominciano a scendere dei goccioloni. Meglio continuare e trovare un rifugio per la notte. Sulle dune ci andrò un’altra volta.

Il traffico in Oregon è praticamente nullo. Il problema maggiore sono i limiti di velocità: finora max 90 km/ora. Nell’attraversamento dei rari paesi il limite scende al livello impossibile dei 35 km/h.
Poichè a Reno mi hanno montato un pignone più piccolo di un dente, perchè avevano solo quello, vado in crisi proprio attorno ai 90/100 km/ora perchè in quinta il motore va giù di giri ed in 4 sta troppo su. Appena trovo una salitina sento che la moto rallenta subito.
Con l’olio invece va molto meglio. In messico ne consumavo 200/300 grammi al giorno, ora in 5 giorni non ha più mangiato nulla. É tutta questione di qualità.

 


Nota: Quando ieri ho letto sui cartelli segnaletici della presenza in zona degli Elks, avevo subito pensato agli Alci, rimanendone sorpreso in quanto la latitudine a cui mi trovavo non mi sembrava compatibile con il loro habitat ideale. I cartelli specifici del parco riportavano invece, inequivocabilmente, la fotografia dei cervi, appellandoli come Elk.

Ho compiuto qualche ricerca in rete ed ecco i risultati:

American Elk – Cervus elephus: http://www.nps.gov/archive/wica/Elk.htm

The name “elk” was given to the second largest member of the deer family by early explorers because they resembled the elk or moose of Europe. Because the American elk is not very closely related biologically to the European elk, the American Indian term “Wapiti” is sometimes used interchangeably to identify the animal.

This article is about the North American and East Asian animals, also known as wapiti. For the animal Alces alces, called the elk in Europe, see moose.

The elk, or wapiti (Cervus canadensis), is one of the largest species of deer in the world and one of the largest mammals in North America and eastern Asia. In the deer family (Cervidae), only the moose, Alces alces (called an “elk” in Europe), is larger, and Cervus unicolor (the sambar deer) can rival the C. canadensis elk in size.


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