Itinerario del 9 maggio 2010

Itinerario del 9 maggio 2010

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9 maggio 2010

Ieri sera ero arrivato a Santa Rosalia che il sole stava tramontando. Ero stato tentato di fermarmi lungo la strada in un paio di baiette dove avevo notato dei gruppi di turisti attendati o con i camper. Poi avevo deciso di proseguire per arrivare più avanti possibile, prima di notte.
L’albergo mi era sembrato carino, sebbene il personale avesse mancato, come  sempre ultimamente, di disponibilità e cortesia. Avevo saltato il pranzo a causa del problema della moto e mi prefiguravo una buona cenetta nel ristorante dell’hotel, visto che il centro abitato distava alcuni chilometri. Una doccia per lavar via polvere e sudore, una sistematina al bagaglio ed eccomi pronto per la cena. PC sottobraccio, mi sono avviato verso il ristorante che nel frattempo aveva chiuso. Conclusione? Salto della cena. Ultimamente mi sta riuscendo così bene!

Oggi, dopo una ricca colazione, preparo tutto per bene, controllo la moto e poi parto. É ormai mezzogiorno ed il caldo si fa sentire. La tappa è di soli 220 km e mi porterà dal “Mar de Cortes”, lato orientale della penisola, alla costa del Pacifico.
Il tratto da attraversare è desertico con vulcani, sabbia e gli immancabili cactus. Comincia a soffiare un vento piuttosto forte, a raffiche, che mi costringe ad avanzare piegato sul fianco. Procedendo, l’aria si fa più fredda e dopo alcuni chilometri mi devo fermare per indossare la giacca che non porto più da oltre un mese. Spero che la temperatura risalga avvicinandomi all’oceano, ma mi sbaglio. Anche quando arrivo a livello del mare, il freddo è sempre uguale, come lo è il vento.

La cittadina di “Guerrero Negro” è decisamente brutta. Una sola strada centrale asfaltata, costeggiata da costruzioni basse e distanziate tra loro e le vie laterali sabbiose che si perdono in lontananza. La sensazione che ricevo è quella di una cittadina provvisoria, come fosse un insediamento di frontiera o una cittadella mineraria, destinata ad essere col tempo abbandonata.

La zona è tuttavia rinomata per le saline e per la presenza, nei mesi invernali, delle balene che qui vengono numerose a riprodursi.

Lungo la via principale, su alcune costruzioni, è riportata la scritta “hotel”, ma senza troppa convinzione. Giro su e giù un paio di volte e poi entro nel cortile dell’hotel El Morro. Fa freddo e la stanza è fredda in tutti sensi. Mi verrebbe da accendere il riscaldamento. Ad appena 200 km da dove ero partito solo 4 ore prima, la temperatura è crollata di almeno 10 gradi.

Domattina dovrò partire presto, per tentare di percorrere i 600 km che mi separano da Ensenada e farà freddo. Ispeziono le valige ed estraggo un maglietta con le maniche lunghe, il girocollo ed i guanti pesanti che avevo smesso già dalla Colombia.

A cena ci vado con una giacca a vento, che tengo indossata durante tutto il pasto. Spero sia solo un evento locale e che poi torni il caldo. Chissà come sarà più a nord……….


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