23 aprile 2010
Sono trascorsi oggi due mesi esatti da quando siamo partiti da casa. Sono trascorsi velocemente e quello che abbiamo fatto e visto e sentito e provato ci lascerà dentro un segno per il resto della vita. Abbiamo dovuto correre tanto, a volte troppo, per arrivare fino a qui. Molta parte di questi mondi remoti l’abbiamo solo sfiorata, se non completamente trascurata. Quel poco però di cui siamo riusciti a godere rappresenta un nuovo universo. Luoghi e genti, cultura e storia, animali e tradizioni, mari, laghi e montagne, fiumi e deserti. Fatica e polvere, caldo e freddo, sonno e paura, difficoltà e serenità, spazi e libertà. Sono solo parole ma compendiano tutto quello che abbiamo provato, assaporato, sofferto.
É un viaggio nella vita, dentro la propria anima. Nelle lunghe ore di cavalcate eravamo soli con noi stessi, a chiederci perchè ed a ricercare una risposta che sicuramente non verrà mai. Perchè? Per curiosità, per sfida, per amore dell’aria libera attorno a noi, per dimostrare qualcosa a noi stessi od agli altri? Può essere. Un po’ di ogniuna di queste spinte ha partecipato a farci andare avanti, nonostante la fatica, i rischi, i costi di questo viaggio.
Ora io continuerò da solo. Sarà un altro viaggio, senza Nini, senza il compagno con cui ho percorso 18000 kilometri di strade tortuose e difficili, ho attraversato decine di frontiere, ho scambiato impressioni e condiviso momenti belli e momenti difficili. Mi dispiace che sia costretto ad interrompere qui. Nemmeno per lui sarà facile lasciare, sapendo che io continuo. Grazie Nini per questi due mesi di fraterna amicizia che ci hanno avvicinato più di quanto non lo fossimo già.
Oggi ho disfatto tutto il bagaglio. Non voglio proseguire da solo con troppe cose, con troppo peso sulla moto. Ogni volta, quando parto per un grande viaggio, che sia in moto, che sia in barca, mi porto sempre appresso il doppio del necessario. Anche questa volta mi son reso conto di quanto poco basta ed ora voglio svuotare tutto ed eliminare il superfluo. Alcune cose le ho regalate, altre le ho buttate ma ora ho l’opportunità di riempire un borsone per affidarlo a Nini, affinchè lo carichi sulla nave, con la sua moto.
Ho anche deciso di tagliarmi i capelli, visto che in due mesi erano già di nuovo lunghi. La bottega del barbiere non è molto lontana dall’hotel. Il servizio è rapido, buono e costa 2 dollari e mezzo. Il locale è di proprietà di un italo-americano-honduregno che Nini incontra davanti alla bottega, fin che mi aspetta. Due parole e Ronaldo ci invita a bere una birra nel suo locale, sul canale. Birra dopo birra ci racconta un po’ della sua vita, delle sue 3 mogli, dei suoi tre figli che vivono, studiano e lavorano a Miami. É di origini siciliane, di Cefalù. I suoi nonni venirono in Honduras già nel 1910. Ha passato 25 anni della sua vita in Florida, a Miami, ed ora fa la spola tra l’America e l’Honduras, dove ha vari interessi economici. Dalla birra, inaspettatamente, si passa ad un consommè di pollo e verdure. Segue un piatto di verdure da pinzimonio con salsine e le portate proseguono con un piattone di carni varie alla brace, purea di patate, purea di fagioli (frijoles), sottaceti piccanti. Quando siamo ben satolli e pensiamo di aver finito, arriva un vassoio di spaghetti (dolci) con gamberi ed un’aragosta (dolce) ripiena. Gradiamo il tutto e terminiamo con un assaggio di budino al “dulce de leche y coco”. Ospitalità squisita che non riusciremo purtroppo a ricambiare.
Una curiosità: Ronaldo è un colosso d’uomo che si beve il caffè con 5 cucchiai (non cucchiaini) di zucchero e pasteggia con il Chivas, di cui scola una bottiglia al giorno. Ha 61 anni ed è in gran forma….