12 aprile 2010
Questa mattina siamo andati con il pullmino dell’hotel fino all’aeroporto per informarci sui voli per Panama.
Dopo alcuni tentativi a vuoto, finalmente siamo stati indirizzati correttamente.
A poche centinaia di metri dal terminal passeggeri, c’è il terminal cargo. Abbiamo contattato la compagnia Centurion che ha iniziato subito le pratiche per effettuare la spedizione delle moto. Siamo quindi tornati all’Hotel per recuperare le nostre cose e partire con le moto per portarle al deposito della Compagnia Aerea.
Naturalmente nel quarto d’ora necessario al trasferimento delle moto è sceso il diluvio e così ci siamo bagnati come pulcini e resteremo bagnati per il resto della giornata. Non possiamo acquistare subito il biglietto per noi fintantochè non siamo sicuri che le moto partano.
Cominciano i passaggi di carte da un uffico all’altro. Ci avevano avvisato che sarebbero stete necessarie 6 ore per completare l’iter e così è stato. Tra dogana e polizia, controllo della antinarcotici che ci ha fatto svuotare le borse, abbiamo terminato alle 17.
Corriamo in aeroporto e l’ultimo volo passeggeri è chiuso da 7 minuti. Nulla da fare, sarà necessario partire domani.
Altra sorpresa, a Panama noi italiani non possiamo andare con il biglietto di sola andata ma dobbiamo avere anche il ritorno. Sorpresa costosa e fastidiosa. Di tutti i motociclisti che abbiamo incontrato in sudamerica, nessuno mai ci aveva rappresentato questo problema. Tentiamo con tutte le compagnie ed agenzie di viaggi ma non c’è nulla da fare. Alla fine ci dobbiamo rassegnare. Comperiamo un andata/ritorno e ce ne torniamo mestamente in albergo.
Sulla moto sono rimaste le scarpe ed il resto dell’abbigliamento pesante e così la sera esco per cena con le infradito. Qui fa freschetto, piove e siamo a 2600 metri di quota. Domattina faremo il salto di mezzo continente. Abbiamo percorso 16.000 km e siamo oltre la metà del tragitto.